domenica 29 settembre 2013

PERCHE’ NON SI DEVE COSTRUIRE NELL’AREA ANTISTANTE LA VECCHIA SCUOLA.


Non c’è dubbio che l’immagine percepibile percorrendo Strada Ritorta in direzione est, verso Strada Martinella, con a sinistra la scuola, al centro il parco della villa del Marchese e a destra i bassi fabbricati del vecchio caseificio e la chiesa, costituisce il segno riconoscibile dell’identità di Vigatto e della sua comunità oltre che della sua storia.
Anche la Gazzetta di Parma quando pubblica servizi dedicati a questa frazione riporta sistematicamente questa immagine.


Già questo fatto costituisce un motivo serio per non comprometterla con nuove edificazioni, soprattutto quando i bisogni che inducono la necessità di ricorrere a nuovi fabbricati è perseguibile in modo diverso.
Anche i primi risultati della ricerca dedicata alla storia del paesaggio riferita al territorio compreso tra i torrenti Parma e Baganza, quello una volta riconosciuto al vecchio Comune di Vigatto, da noi avviata, conferma l’importanza testimoniale di questa veduta.
In questo sito, quello riferito all’immagine sopracitata si sovrappongono e sono riconoscibili i segni dei lasciti storici importanti, che testimoniano la storia di questo territorio:

1. La centuriazione romana riconducibile al primo secolo a.C. , contiamo che anche gli archeologici incaricati dal Comune se ne rendano conto. Il toponimo Vigatto trae origine da questo fatto storico, infatti deriva da “Vicus Catuli”.
Caio Lutezio Catulo è il pretore romano che in età augustea ha avviato la bonifica di questi territori ed i primi insediamenti agricoli.

2. La chiesa di Vigatto di fondazione risalente all’età Medioevale, costituisce un altro segno importante della presenza di un insediamento umano in questo periodo.

3. La villa del Marchese con il suo parco è la testimonianza importante dall’interesse rivolto dalle grandi famiglie aristocratiche di Parma a questa parte del territorio, prescelta come sede di residenze patrizie e di sfruttamento agricolo anche in virtù della sua riconosciuta fertilità.
Molte sono le ville realizzate, e tutt’ora nel territorio dell’ex comune di Vigatto, al tempo del ducato (Farnese, Borboni, Marialuigia) con le corrispondenti proprietà agricole e tra queste quella del Marchese Meli Lupi di Soragna a Vigatto.

4. La scuola risalente al 1913, testimonianza significativa, da un lato della campagna di alfabetizzazione avviata dal regno d’Italia all’inizio del secolo scorso e dall’altro dall’architettura tipica di questo periodo.

5. Il caseificio e quel che ne resta costituisce un altro segno importante della storia agricola di questo territorio e più in generale di Parma. La lavorazione del latte e la produzione del formaggio Parmigiano costituisce da secoli la fonte principale della ricchezza dell’agricoltura di queste aree e della sapienza dei suoi agricoltori.

6. Infine, il paesaggio agrario percepibile da chi percorre Strada Martinella si impone come segno della ruralità del sito e del carattere distinto rispetto ai quartieri delle periferie urbane.
La rinuncia ad interrompere il corso di un’urbanistica che ha ridotto le frazioni del comune di Parma, e tra queste anche Vigatto, a periferie, costituisce un obbiettivo irrinunciabile che potrebbe vedere protagonisti i nuovi amministratori del Comune con le comunità locali.

QUALI SONO INVECE I MOTIVI PER CUI SOSTENIAMO L’IPOTESI DELL’AMPLIAMENTO DELLA VECCHIA SCUOLA.

La scelta di ampliare l’esistente edificio scolastico risalente al 1913 è motivata soprattutto dalla considerazione di dover garantire la conservazione, come già detto, dell’immagine visiva percepibile provenendo dalla Strada Ritorta che costituisce un segno identitario della frazione, oltre che dalla qualità architettonica del vecchio edificio scolastico.
I quattro punti fondamentali del progetto da noi ideato sono:
1- Il complesso edilizio ipotizzato, oltre ai locali destinati alle attività didattiche (aule, laboratori, ecc…) comprende anche altri locali destinati a mensa, palestra e spazi utilizzabili e fruibili anche per attività extrascolastiche da tutta la popolazione del quartiere. L’accessibilità a questi ultimi è garantita in modo separato rispetto a quelli esclusivamente destinati all’attività didattica.
2- Il progetto accenna anche a un intervento di accessibilità dal territorio, alternativo a quello veicolare attraverso  piste ciclabili e pedonali.
3- Si ipotizza che l’unità didattica costituita dalla classe sia costituita da un insieme di spazi interni ed esterni oltre che singolarmente dotati di locali destinati a servizi.
4- Il sistema costruttivo prevede l’impiego di tecnologie innovative atte a garantire la completa autosufficienza energetica di tutto il complesso edilizio.
Il controllo e la lettura del funzionamento del sistema potrà costituire oggetto di attività didattica.
A suo tempo sono stati avviati contatti e collaborazioni con la facoltà di ingegneria dell’università di Modena e Reggio (Prof. Dumas) per sviluppare studi e ricerche finanziabili dall’Unione Europea.



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